17 ottobre 2009

MADRID...un viaggio innaspettatamente stupendo...


"La nostalgia è una bellissima dote nelle persone che hanno il coraggio di affrontarla, senza rinunciarvici." e' qsto qllo che provo nostalgia di giorni passati,in allegria,ma come poterlo sentire se nn avendolo vissuto... e' successo x caso...una sera la vicky,mi ha annunciato che sarebbe partita da li a qlche gg x Madrid e io mi sono in principio autoinvitata...lei doveva andare a Madrid x lavoro...lavora da anni con la grandiosa compagnia RAFFAELLO SANZIO,una compagnia di teatro contemporaneo (breve storia della compagnia:

Socìetas Raffaello Sanzio , compagnia teatrale.

Nasce a Cesena nel 1981 ad opera di due giovanissime coppie di fratelli, Claudia e Romeo Castellucci, Chiara e Paolo Guidi. La storia della S. R. S. è caratterizzata soprattutto dal percorso di rottura e superamento del linguaggio teatrale tradizionale: dalle immagini alla parola, dal rapporto con il pubblico alla presenza scenica dell'attore. Il loro teatro, attraverso passaggi graduali, si configura oggi come `teatro dei corpi'. L'ironia con cui hanno accompagnato la sistematica distruzione di ogni valore teatrale colloca la S. R. S. tra i giovani eredi di Jarry, soprattutto per l'anarchica fantasia linguistica e per la consapevolezza della concretezza delle parole. La loro ricerca si spinge fino alla creazione di una nuova utopica lingua universale, chiamata `generalissima', assunta nell'opera Kaputt Necropolis , rappresentata con successo alla Biennale di Venezia del 1984. È del 1985 Santa Sofia, Teatro Khmer , l'opera che ha segnato la dichiarazione di guerra alle immagini, radicalizzata poi successivamente sul piano del linguaggio con I Miserabili nella quale l'Araldo, figura centrale, per tutta la durata della rappresentazione rimane immobile e muta, quale programmatico agire e parlare scenico. Solo il corpo, condizione prima dell'essere attore, spettatore di se stesso è presente sul palcoscenico. Con La bellezza tanto antica la S. si accosta al carattere mitico della fiaba. Da qui un orientamento positivo del teatro non in senso morale, ma come situazione di superamento semantico. A sostegno di questo versante sta l'animale, che a partire da questo momento affiancherà in scena l'attore. La successione di corpi di uomini, donne, animali, di ogni età, dimensione e deformità, sarà quindi la costante del teatro della S. R. S. Il corpo, segno significante più potente del teatro stesso, diviene elemento essenziale per le sue componenti comunicative e di diversità. Una sorta di smascheramento del teatro attraverso l'azzeramento dell'attore, che con il suo essere esclusivamente `corpo' rende didascalia il linguaggio. Questo percorso sfocia nella realizzazione nel 1992 dell' Amleto-la veemente esteriorità della morte di un mollusco autistico e nell' Orestea del 1995 in cui il ruolo centrale, quello del re, viene ricoperto da un giovane mongoloide. Con Giulio Cesare del 1997 il teatro diviene ars oratoria, artificio retorico. In questo spettacolo la retorica, grazie alla tecnologia meccanica e chimica, compie un viaggio a ritroso nel discorso, fino alla fonte della parola, della voce e dell'articolazione dei suoni che sono alla sua origine, spiati da una microtelecamera calata nella gola dell'attore e collegata a un grande schermo. Nel succedersi dell'azione con la morte di Cesare, quando Antonio pronuncia la celebre orazione, la carica seduttiva della parola viene cancellata definitivamente. Antonio è infatti un laringectomizzato, le sue parole non vogliono dire più niente, assumono valore di segno come il corpo. Giulio Cesare ha vinto il premio Ubu 1997 quale miglior spettacolo dell'anno. Per settembre '98 è prevista la preparazione del nuovo progetto teatrale della Genesi .Nel 1988 la S. R. S. ha inaugurato, sotto la direzione di Claudia Castellucci, la Scuola Teatrica della Discesa e le Edizioni Casa del Bello Estremo, che pubblica scritti drammatici filosofici e lirici. Nel 1995 inoltre, proseguendo un suo progetto legato al mondo dell'infanzia, Chiara Guidi ha aperto la Scuola sperimentale di teatro infantile.)

io ho preso immediatamente i biglietti(tra l'altro carissimi...nonostante abbia viaggiato ryan air,e visto il prezzo qsi un record x la societa' aerea,m'avrebbero dovuto accogliere con il tappeto rosso,cosa ovviamente nn successa)e giovedi a mezzogiorno sono scesa in terra spagnola,come una turista fai da te...con due valigie cariche il giusto...xche' anche li in ansia x il peso del bagaglio...

con vicky in 5 gg abbiamo camminato continuamente,ma se dico continuamente nn scherzo e nn esagero come faccio solitamente...

bhe le nostre giornate sono state miracolose...un caldo estivo da farci bere quintali d'acqua e renderci felicissime!

prima tappa:

REINA SOFIA:

E EL PRADO...ovviamente in due giorni diversi xche' siamo stati dentro 3 ore circa in ognuno... spettacolare soprattutto la GUERNICA di picasso... e poi...camminate in allegria a volte sole(che staimo benissimo)o con il resto dello staff...fantastiche persone!(soprattutto gilda!)

"Viviamo in un epoca dove gli incontri e le nuove conoscenze (grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione - vedi facebook) sono all'ordine del giorno. Paradossalmente, queste opportunità, è come se ci distraessero, facendo spostare sempre avanti l'attenzione, il traguardo. Spiego meglio: Conosciamo una persona, conosciamo un altra persona ecc. Inconsciamente siamo consapevoli che non è difficile conoscere altre persone. Ecco perché sempre inconsciamente, sapendo che è così facile, ad ogni nuova conoscenza, non diamo il meglio di noi, sia nel fare emergere le nostre qualità, sia nel coglierle nell'altro/a. Ecco... perché siamo perennemente insoddisfatti, guardiamo sempre al prossimo/a da conoscere, ignorando magari... l'essenza della persona che è davanti a noi, facendola passare... senza coglierla. Ecco perché paradossalmente se fosse difficile fare nuove conoscenze, quando capiterebbe di conoscere qualcuno, si avrebbero più stimoli e motivazioni a non fallire la rara opportunità, e quindi a far emergere le nostre qualità e a cogliere quelle dell'altro/a: In altre parole, penso che alla base della perdita di valori nei rapporti umani oggi freddi e superficiali, ci sia proprio questa "facilità" che alla fine snatura l'essenza dell'amicizia. la sindrome del traguardo mobile... le nostre serate di conoscenza e di chiacchiere mi hanno gustato troppissimo...e caricato tamente tanto da darmi lo stimolo di vivere piu' intensamente...qst'anno non voglio perdermi nel grigiore dell'inverno...perdermi nella mia pigrizia...ho cosi tanto e sono cosi bella che voglio che il miondo se ne renda conto!grazie madrid...spero che tu l'inizio di qsta rivoluzione che mi sta crescendo dentro!!! bhe e' gia qlcosa!!! un beso la vostra bx

ps:ci tengo a trascrivere la recensione del corriere della sera sullo spettacolo HEY GIRL della raffaello sanzio:
Con le musiche di Gibbons, lo spettacolo di Romeo Castellucci
«Hey Girl!», che fatica vivere

Umori viscosi scendono da una massa bianco-rosata adagiata su di un lungo tavolo e la materia rivela il corpo di giovane donna. É un fluire lento, è la metamorfosi di un essere da proteiforme a umano. Il tempo è scandito da violente scariche elettriche, rumori ossessivi, musiche che la ripetitività rende sacrali. E da questa nascita difficile a cavallo del nulla della vita, prende il via Hey Girl! della Socìetas Raffaello Sanzio, uno spettacolo di Romeo Castellucci, una ricerca che fa del gesto materia del pensiero, della mente: la visualizzazione di un mondo interiore che per vivere a contatto con quello esteriore ha bisogno di maschere, meglio le teste di se stessa ogni volta più grandi, che Silvia Costa calza sul corpo esile fino a diventare figura inquietante e grottesca. Ne scaturisce un senso di fatica, la fatica del vivere, del dover apparire che spezza l' armonia interiore. Dal buio emerge una ragazza nera, Sonia Beltran Napoles, le due si incontrano ma non comunicano e se la prima aveva bisogno di teste sempre più grandi per vivere in un mondo di minacce, alla seconda il corpo viene dipinto d' argento per offrirle una corazza: la fragilità femminile si deve travestire mentre uomini spiano e picchiano, mentre spade roventi lasciano impronte di croci, mentre scoppiano vetri e le musiche di Scott Gibbons continuano a lacerare lo spazio. Come tutti gli spettacoli della Raffaello Sanzio anche Hey Girl! si muove lungo geometrie compositive raffinate, tra immagini dal forte impatto e la parola qui diventa un vuoto involucro che non riesce più a comunicare, non c' è più pensiero che diventi emozione per confortare questo universo femminile che sa di vita e di morte che deve attrezzarsi contro il mondo e non per il mondo. Uno spettacolo che racconta, senza voler raccontare, che ammonisce contro la banalità del vivere e che fa prendere coscienza della solitudine di ogni individuo. Tra i suggestivi giochi cromatici di luci in un grande, grigio spazio vuoto, la Societas propone uno spettacolo fluido, lento, morbido e spigoloso che è uno sguardo inquietante che esplora un mondo mentale, e si riconfermano straordinari fabbricanti di immagini, di incubi e di una realtà che, purtroppo, non fatica più a contenerli tanto ne è invasa e impregnata. * * * HEY GIRL! Socìetas Raffaello Sanzio F. Fabbrica Europa Firenze

Magda Poli

un beso ancora bx



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