13 febbraio 2008

due splendidi giorni insieme...

e' indiscutibile qllo che provo x te...e di qsto ti ringrazio,non passa giorno in cui nn pensi a qnto sia bello e pulito il sentimento che provo x te...qlche volta mi dici."tu nn credi in noi"...io ci credo,e spero che tutto possa rimanere cosi dolce e passionale,aggressivo e malinconico,ma il mio GRAZIE,e semplicemente x dirti che nonostante io viva costantemente a contatto con le mie paure,io la vivo...ql che sara'...sara'...ma x me...e' gia importante...tu x me sei importanteeee...brontolooo!!! e poi...L'amore è tutto, è materia e spirito; è qualche cosa che abbassa e qualche cosa che innalza. Non ci si innalza se non ci si abbassa...

frase trovata:
Amore prima ancora di vederti, il profumo della tua pelle mi fece sussultare il cuore.
Mi voltai e i tuoi occhi mi rapirono l'anima.
L'emozione di quell'istante fu così intensa che cercai di fuggire ma la tua presa mi trattenne.
Mentre le tue labbra mi parlavano d'amore, le tue mani cercavano le mie e come per incanto tutte le mie paure svanirono.
Il tuo amore e come il vento impetuoso e come il sole infuocato che accende l'orizzonte e i miei sensi.
Ora sei qui, sei parte di me.
Sei tutta la mia vita.
Ora ne sono certa: il vero amore esiste.

grazie,di qsti gg...ci sono stati momenti unici e che vorrei aver registrato...


opssss ho portato ale al cinemaaa:

Harlem, 1968. Frank Lucas, gangster nero e "ricercato", ama la famiglia, prega in chiesa e fa la guardia a Bumpy Johnson, un "padrino" che accoglie le suppliche di Harlem e distribuisce tacchini il Giorno del Ringraziamento. Richie Roberts, detective ebreo e incorruttibile della contea di Essex, sta divorziando dalla moglie, ha dimenticato di dire le preghiere e dà la caccia ai malavitosi e ai distributori di tacchini. Alla morte di Johnson, Lucas, più moderno e manageriale del vecchio padrino, subentra nelle sue attività, elimina gli avversari e diventa in pochi anni un potente boss della droga. Scavalcando le famiglie mafiose e rifornendosi di eroina direttamente nel sud-est asiatico, Lucas accumula una fortuna e attira l'attenzione di Richie Roberts. I loro percorsi, opposti e paralleli, si incontreranno sotto il ring del match del secolo: Alì-Frazier. Soltanto uno resterà in piedi, vincendo ai punti.
Dentro una fotografia livida e bluastra, sotto un cielo che piove pioggia e neve, si fronteggiano due eserciti: da una parte i gangsters e i poliziotti corrotti della Unità Speciale della Narcotici, dall'altra gli agenti di Roberts, "puri" come l'eroina spacciata da Lucas. Da una parte il caos, dall'altra l'ordine.
Come nel Gladiatore la disposizione degli "eserciti" prima della battaglia esprime una diversa visione del mondo: la pianificazione di un dominio (controllare il mercato dell'eroina sulla 116ma strada) e la "rivolta" contro l'aggressione dei dominatori. Anche questa volta Ridley Scott ha l'urgenza di raccontare la storia di due antagonisti che, come accade spesso nel suo cinema, sono l'uno il doppio dell'altro: Frank e Richie come Commodo e Maximus, o più indietro nel tempo e nella filmografia del regista, come i cavalieri duellanti D'Hubert e Féraud. Due destini incrociati, due percorsi chiasmici: Frank scende nell'arena (o sale sul ring) per diventare protagonista e rivendicare per sé il "sogno americano" di Luther King, Richie, spettatore diligente, assiste alla sua rappresentazione su un palcoscenico diventato universale.
Ridley Scott si porta dietro dall'Europa e porta avanti negli States il progetto di cinema d'intrattenimento colto, di mainstream che si nutre di arte, di letteratura hard-boiled, di fumetto, di spot pubblicitari e di riviste di architettura. Mutuati i fendenti metallici dei Duellanti e del Gladiatore coi colpi sibilanti di pistole e fucili automatici, American Gangster è il tentativo di mostrare il microcosmo di Frank Lucas come la metafora di un macrocosmo: la società statunitense nata dalla violenza della frontiera, dallo sterminio degli indiani e dal lavoro schiavistico. Violenza che resta una costante di questa società. Siamo negli anni '70 e la Storia irrompe nel film di Scott restituendo l'allucinazione del Vietnam, la temperatura del conflitto e gli interessi intorno al conflitto. Frank Lucas è un nero del Sud che costruisce una versione personale e anomala di una storia americana di successo, che sostituisce il "padre" al comando e che rappresenta l'ascesa di una generazione contro un'altra: vecchia-nuova America, vecchia-nuova "mafia" (Lucas acquisisce il modus operandi della struttura mafiosa, impiegando nel suo business i cinque fratelli e i tanti cugini). Lo stesso Frank subirà, nell'ultimo e significativo fotogramma, l'affiorare aggressivo della next generation, la generazione successiva rappresentata (ma disincarnata) dal rampante hip-pop. Il "sipario" del carcere si chiude dietro al vecchio criminale rigettato nell'arena per farsi vampirizzare dalle nuove orde di enfants terribles.
Russell Crowe e Denzel Washington sono Richie e Frank: corpi pesanti e massicci in contrasto coi volti in cui l'espressione passa per accenni lievissimi, per impercettibili increspature, per linee che si muovono appena colmando l'inquadratura senza muovere un muscolo. Attori senz'altro credo che il loro inarrivabile talento.

trailer:


un beso bx

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