24 novembre 2008

h.20,00...ovviamente cinemaaa domenica twilight



Quando sua madre si accompagna con un altro uomo, Bella decide di andare a vivere con il padre, nella piovosa cittadina di Forks. Non prevede che la sua vita possa subire dei grandi cambiamenti, prevede al massimo di adattarsi. Ma nel nuovo liceo incontra Edward Cullen, un ragazzo schivo, diverso da ogni altro. Edward ha 17 anni come lei, solo che ce li ha dal 1918. È un vampiro, che però ha scelto, insieme con la sua famiglia, di non bere sangue umano ma solo animale. Bella e Edward si innamorano perdutamente, ma l’odore di lei scatena la sete di James, un vampiro nemico e niente affatto vegetariano.
La regista di Thirteen Catherine Hardwicke e la sua squadra portano sullo schermo il primo dei best-sellers di Stephenie Meyer dedicati ad un mito imperituro per definizione.
Dopo che Coppola l’aveva condotto in città, rendendolo ad un tratto moderno, Twilight riporta il vampiro nella natura, nei meravigliosi panorami dell’Olympic Rain Forest, ricollocando il desiderio primordiale in una sorta di giardino edenico in cui c’è già la colpa ma non c’è ancora il peccato.
Edward e Bella hanno diciassette anni e non potrebbero avere un’altra età. Sono sulla soglia -simbolica- della maturità, sul confine tra il mondo della fantasia e quello della realtà. “Non può essere vero”, dice lei. “Nel mio mondo lo è”, risponde lui.
Adolescente solitaria, Bella vive già di suo in un mondo a parte, in cui probabilmente sogna quello che non ha: una famiglia allargata ed unita come i Cullen, per esempio, che “sembravano usciti da un film”, dice il romanzo; un amore a cui aggrapparsi (letteralmente); un innamorato che abbia il coraggio di mostrarsi per quel che è, ovvero un essere goffo e coraggioso, e che sappia trattenersi (sessualmente) al di qua della soglia.
Film di ragazzi per i ragazzi, Twilight ha i dialoghi sciocchini del primo amore, ma anche la sua inquietudine e la sua tenerezza. Tutto ciò che è orrorifico resta fuori scena, perché è con gli occhi dell’innamorata che Bella guarda il mostro e, al suo posto, vede un viso iridescente, da star del glam rock, un essere di luce ben più angelico che demoniaco. Sulle note dei Muse, Robert Pattinson appare a questo punto l’interprete ideale per Edward, gotico e imberbe; un corpo che non ha più nulla della bestia se non la Bella: Kristen Stewart, protagonista assoluta.
Totalmente laicizzato e americanizzato (il baseball in salsa quidditch, il ballo di fine anno), il vampiro è ridotto al suo nucleo ultimo di incarnazione del desiderio esasperato dal veto; la dicotomia luce-ombra sostituita da un grigiore umido e indistinto, in linea con la malinconia dei protagonisti e la loro età di passaggio; l’espressionismo ricacciato al museo del cinema, per far posto al trionfo del romanticismo.

trailer:


e ancora:


bellissimoooo eromanticissimo: sei tutta la mia vita...

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