14 aprile 2008

AMORE,BUGIE E CALCETTO


Quando è l'ora del calcetto tutto si ferma e tutto può essere interrotto per correre in campo: un'importante riunione di lavoro, le pagine pianificate da studiare, la scrivania della redazione, le macchine della fabbrica, la moglie nevrotica e la prole piagnucolosa. Vittorio, cinquantenne resistente all'attacco, Lele, mediano di cuore che vive correndo, Adam, figlio ribelle di Vittorio che vive parando, Piero che pianifica il gioco e l'amore, Filippo che colpisce duro l'uomo e manca la palla, il Venezia che gareggia in riserva, e il Mina, giocatore in pensione, col vizio della punizione e del tabacco, sono sette amici in campo e nella vita, dove provano ad applicare gli schemi di gioco e a sostenere i medesimi ruoli. Ma spesso un imprevisto o un fallo possono cambiare la partita, costringendo gli uomini e i dilettanti del pallone a (ri)giocarla con umiltà e rispetto. Per Luca Lucini, lo aveva sperimentato e poi dimostrato nel suo film precedente, L'uomo perfetto non esiste, per questo il suo Amore, bugie e calcetto riflette e ragiona sulla magnifica imperfezione degli uomini e naturalmente delle donne. Intorno a quella incompiutezza il regista milanese opera una rimessa a fuoco e costruisce un mondo di sentimenti contrastanti da risolvere sul campo. Nella partita fra calcio e cinema (italiano) si sono presentate moltissime occasioni da goal, ispirate da quella potente fabbrica di immagini ed emozioni che è il gioco del pallone. Ma nessuno ha mai segnato. Forse perché il cinema non è mai sceso in campo, correndo e sudando sul cemento, sul sintetico e sui parquet traslucidi dei palazzetti dello sport, come nella commedia corale, sentimentale e calcistica di Lucini. I sette protagonisti maschili scivolano sui campi duri degli oratori, fra tackle, falli di mano, suole di gomma, arbitri cornuti, pali e imprecazioni e poi si ritirano negli spogliatoi sudati ad esibire le pancette o a confessare certi inconfessabili affondi. Sugli spalti, nel fuori campo del rettangolo verde, ci sono le mogli, le compagne e le figlie, quelle che capiscono il fuori gioco ma non lo vedono mai, quelle lasciate a bordo campo a recriminare o ad esortare. Amore, bugie e calcetto registra e racconta il calcio dilettantistico anche per parlare d'altro. Il calcetto è un elemento del quotidiano (soprattutto) maschile, che ha il sapore dell'amore e dell'amicizia, dello spirito di aggregazione e di squadra, che riflette su più generazioni ed è contraltare ludico delle vite più o meno risolte e più o meno felici dei personaggi. Mancava un film sul mondo del calcio giocato dalla gente comune e Lucini lo ha realizzato con una "buona visione del gioco", aiutando le donne a capire perché i loro uomini si divertono così tanto con una palla di cuoio cucita a mano e con una cosa banale e umida come lo spogliatoio. Adesso potranno finalmente influire in maniera positiva sul risultato.


TRAILER:


IL FILM E' PROPRIO BELLOOOOOOOOOOOOO...
sono contenta di averlo visto...
lo consiglio di bruttoooo!!
un beso bx

ps:
credo che fosse una brutta canzone...invece l'ascoltero' spesso...
"quelli che si cercano si perdono..."
un beso bx

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