19 gennaio 2009

SABATO SERA...


Carl Allen è un impiegato divorziato orgogliosamente chiuso nella sua solitudine e insensibile alle richieste altrui. I clienti gli chiedono un prestito e lui lo nega, gli amici gli chiedono compagnia e lui si tira indietro, cercando di farsi bastare un dvd sul divano. Si protegge dai colpi che la vita gli ha dimostrato di saper sferrare, ma quanto altro si preclude così facendo? L'incontro con un ex collega lo convince a partecipare ad un seminario di “positività”, in cui il guru di turno lo esorta a rivoluzionare la sua vita rispondendo di sì ad ogni richiesta. Improvvisamente, si ritrova ad apprendere il coreano, a prodigarsi per un barbone, a presenziare alle feste a tema del capoufficio e ad accettare il passaggio in scooter di una sconosciuta di nome Allison. Carl dice sì all'amore per costrizione, in attesa di dire no alla costrizione in nome dell'amore. Da qualche tempo, Peyton Reed tenta un rinnovamento della commedia, ibridandola con ingredienti di segno opposto, ma in Abbasso l'amore la strategia spegneva il romanticismo e il film soffocava, stretto nella sua stessa messa in scena, mentre in Ti odio, ti lascio, ti… avveniva l'esatto contrario e il killer assumeva il volto di un naturalismo fatalmente fuori luogo. Con Yes man, Reed fa centro, affidandosi ad un meccanismo sfornacomicità –l'obbligo, per il protagonista, di accettare l'inaccettabile- che garantisce la risata e mantiene sottotraccia tutto l'amaro che il regista era andato cercando per strade solo apparentemente più consone. Questa volta, dunque, non manca la formula ma non viene meno il cinema, regno del possibile per eccellenza, della creazione di mondi a partire dal nulla, o da un sì. Nonostante la convention capitanata da Terence Stamp costituisca un innegabile punto debole nell'impalcatura motivazionale, talmente “di servizio” che di più non si può, la grandezza di Jim Carrey permette al suo personaggio di liberarsi in un attimo dalle maglie di un percorso troppo scritto: gli basta una smorfia, un sorriso tirato dei suoi, che sembrano voler dire “è tutta una presa in giro e io posso prendervi in giro meglio di chiunque altro” per far reagire commedia scenica e tragedia umana in modo esplosivo. Nell'impasto di diverse tonalità del comico c'è, poi, il traguardo più difficile e più interessante: lo slapstick facciale del protagonista -che, invecchiato, è meravigliosamente “più scemo” e meno stupido- si scontra vantaggiosamente col ridicolo di Rhys Darby nel ruolo di Norm (nomen omen) e l'eccentrica tenerezza di Allison/Zooey Deschanel e dei testi della sua band, le Munchausen By Proxy. La scena all'Hollywood Bowl, invece, basta a colmare le lacune romantiche di un'intera filmografia.
trailer:



film carinoooo...ma nulla da che,anzi nn lo rivedrei x nullo...
un beso bx

allora nella realta' io nn avevo x nulla intenzione di vedere questo film,sono uscita semplicemente x andare a vedere LASCIAMI ENTRARE,ma non e' stato possibile xche dopo semplicemente un w-end di proiettazione,e' stato declassato ad un solo cinemaccio in pieno centro a bologna,chi vive a bologna sa che il centro e' impraticabile,x via delle telecamere...
era all'odeon...allora ci siamo fiondati alle 21,00 speranzosi che x le 2230 avessimo trovato,bhe no...alle 2210 eravamo ancora in cerca e con un incazzo esagerato...ci siamo fiondati al medusa e nn c'era nulla di disponibile manco li...neppure un filmaccio disponibile...cosi siamo finiti allo star city...a vedere un film horror.che sfiga vuole fosse rottto il proiettore e l'unico disponibile era YES MAN...qndi obligatoriooooo...nel frattempo ho sentito pure franceschino...che ci ha raggiunti...e l'ha visto con noi...x poi festeggiare alle 24 il suo compleanno...auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii....

che odissssseaaaaaaaaaaaaaaa...
un beso bx


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